mercoledì 17 luglio 2013

Vacanze vacanze vacanze!

Ciao a tutti!

Un avviso di chiuso per ferie:

Ciclofficinabc chiude e fa finta di andare in vacanza; infatti parteciperemo insieme alle altre associazioni di San Salvario alla giornata per i World Master Games il 2 agosto.

Saremo anche all'evento ME.LA del 21 luglio all'Imbarchino, con Bike Pride e la premiazione del concorso di Reflex Tribe. Passate a trovarci!

Per tutti gli altri: ci rivediamo a settembre con i sabati di riparazione e col nuovo ciclo di corsi di meccanica!

Vi salutiamo con una pagina di Myself di questo mese, che parla di ragazze in bici, di noi e di Bike Pride!

giovedì 6 giugno 2013

La colpa è di chi muore

Leggendo i titoli dei giornali sono rimasto colpito da tre notizie, storie ordinarie di morte e violenza ma che hanno tutte qualcosa in comune,  un filo rosso inquietante: l’abuso dell’auto.
Storie in cui è difficile prendere posizione, distinguere fra buoni e cattivi, come se ormai stregati da un mezzo diabolico, fossimo tutti in qualche modo dannati.
Giudicate voi:
una donna tira dritto ad una rotonda, risale una scarpata, finisce nel canale e muore. Un carpentiere di 58 anni investe una donna, scappa, ma viene rintracciato e per il rimorso si suicida. All’uscita di scuola la mano di una ragazzina di 14 anni viene schiacciata tra un furgone di passaggio e l’auto su cui sta per salire, il padre e gli amici inseguono il guidatore e lo aggrediscono.
Fatti di cronaca locale, non grandi storie, eppure incutono un senso di disgusto proprio per la propria futilità. La signora forse avrà avuto un malore, ma se fosse andata piano (cosa raccomandabile sempre, specie imboccando una rotonda) si sarebbe fermata sul ciglio della strada.  La velocità condanna anche il carpentiere: se fosse andato piano probabilmente non avrebbe colpito nessuno o nel caso fosse successo non avrebbe avuto la certezza di essere in torto e non sarebbe scappato. Il suicidio è solo un’ulteriore inutile violenza.
Ma la storia più grottesca è quella della ragazza che ora rischia di perdere le dita. Su La Stampa: “ La ressa fuori da scuola, il traffico, una ragazzina cerca di salire sull’auto del padre, un camion di una cooperativa di volontariato le schiaccia la mano contro la portiera, le trancia due falangi”.
C’è subito qualcosa che non va: la ressa fuori da scuola. Perché? Perché, in Italia, tutti devono portare i figli fin dentro la classe in auto. Lo stesso padre della quattordicenne ammette serenamente: “Ero parcheggiato sul lato sinistro del controviale, come tutti i giorni”. Ovvero ogni giorno parcheggia in divieto di sosta per andare a prendere una ragazza di 14 anni che potrebbe benissimo andare a scuola da sola, o quanto meno fare cento metri e raggiungere suo padre in un luogo meno congestionato. Ma è normale, lo fa tutti i giorni.
Poi chiaro che la colpa principale è dell'autista del furgone, che non ha senso passi proprio davanti alla scuola all’ora dell’uscita, o quanto meno non aspetti qualche secondo per passare, senza per forza doversi infilare tra auto e persone. Ma tutti abbiamo sempre fretta al volante.
L’episodio, come detto, scatenerà la violenza e una vera e propria caccia all’uomo.
Come sempre è difficile attribuire colpe e responsabilità, non perché non vi siano, ma perché sono molte di più di quelle che sembrano.
La prima colpa è di chi guida, certamente, che non rispetta le regole. La velocità e la fretta sono il demone di cui tutti siamo vittima. Ma non c’è anche una responsabilità di chi le norme le dovrebbe fare rispettare? Degli amministratori che dicono che non si devono penalizzare con le multe gli automobilisti che compiono delle infrazioni perché sono già tanto tartassati? Non c’è una responsabilità dei vigili che ogni giorno vedono le auto in divieto e nel caos davanti alle scuole e chiudono un occhio perché semplicemente non immaginano che possa esistere un modo diverso di accompagnare i figli? Non vi è la responsabilità di chi disegna le nostra città che non prevede degli spazi adeguati e sicuri per gli utenti leggeri della strada, magari proprio davanti alle scuole?
E da ultimo, non c’è la responsabilità di uno stato che da incentivi per le auto, ma taglia il trasporto pubblico? Che parla tanto di ciclabilità, ma non ci investe un euro?

Invece no, la follia automobilistica dilaga, ma tutti dormono sereni. 
D’altronde si sa: è colpa di chi muore. Sulla cattiva strada.

beppe piras

lunedì 20 maggio 2013

Aspettando il Bike Pride 2013


Il bike pride sta arrivando!
Il 26 maggio 2013, dal Parco del Valentino, partirà l'annuale pedalata per la città.

Qui troverete il programma per la giornata.
Qui sotto il video che anticipa l'evento.
Fatelo girare!!


Sabato 25 maggio la Ciclofficina abc è aperta.
Ci troverete in Corso Marconi per San Salvario ha un cuore verde.
Se avete voglia di mettere a punto la vostra due ruote per l'evento, passate da noi!

martedì 30 aprile 2013

Il 4 Maggio 2013, l’Italia Cambia Strada


Da anni ormai, Ciclofficinabc cerca di avvicinare, con conoscenze e strumenti adatti, persone e bici; i cittadini con un tipo di mobilità che mai è passata di moda, ma che è stata sempre più maltrattata, dimenticata, nascosta in vista di altri interessi e altre forze.
Non ci riferiamo solo alla bicicletta, d'altronde: grazie a Con più trasporto abbiamo dimostrato che ci sono giovani intelligenze, imprenditori, gruppi di persone che credono che la mobilità nuova non solo possa essere sostenibile, ma possa anzi portare a nuove economie, nuove intese, nuovo benessere, in un circolo finalmente virtuoso.

Per tutti questi motivi, il 4 maggio 2013 saremo a Milano per cambiare strada, per partecipare a un corteo che raccoglie trasversalmente tutte quelle persone e realtà che credono nella possibilità di riprendersi la strada, perchè "una #MobilitàNuova che ruota attorno a quattro perni – l’uso delle gambe; l’uso delle bici; l’uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l’uso occasionale dell’auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi) – modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d’uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo dove vivono, studiano e lavorano, stimola un’economia agroalimentare basata sul km0, crea lavoro stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso strade e piazze più vissute e frequentate. In altre parole rende le città e il territorio più bello e migliora la qualità della vita."

Partecipa con noi!

Il sito della Rete Mobilità Nuova: http://www.mobilitanuova.it
Seguite sulla pagina fb tutte le ultime news ed info: http://www.facebook.com/retemobilitanuova
Se partite da Torino scriveteci qui: http://www.facebook.com/groups/salvaiciclisti.torino/

venerdì 12 aprile 2013


L'avvicinamento alla manifestazione del 4 maggio continua inesorabile. La voglia di #mobilitànuova si allarga a macchia d'olio e invade le nostre città. Seguite il vessillo della Rete: una bellissima serie di manifesti annuncia il cambiamento. Il 4 maggio ci troviamo di fronte alla stazione centrale di Milano, l'Italia cambia strada.