Oggi è morto Gianmatteo Gerlando, aveva 28 anni e stava andando al lavoro in bicicletta.
Stava correttamente attraversando sulla ciclabile quando un'auto l'ha travolto e scagliato a diversi metri. L'automobilista è scappato e poi si è costituito.
L'assassino è un signore di 44 anni, probabilmente una persona normale, che come tutte le persone normali in auto ignora completamente il codice e non sa che gli attraversamenti ciclabili, come quelli pedonali, hanno sempre la precedenza su tutti i mezzi. E' abituato da sempre a non rispettarlo, a non staccare il piede dall'acceleratore neanche un secondo, lo fanno tutti, anche i vigili.
Non ce l'abbiamo con lui, che oltre al reato si porterà dietro il rimorso.
La rabbia, e ne proviamo tanta, è per la normalità di questi fatti.
Perdiamo ore al giorno a segnalare agli amministratori i pericoli e i rischi per chi non si muove in auto, proponendo soluzioni economiche per evitarli, ma l'urgenza di intervenire non viene colta.
I media e i politici continuano a considerare le morti incidenti, qualcosa che non si può controllare né prevenire, qualcosa al quale si sono rassegnati per l'incapacità di immaginare una città diversa, una mobilità più sicura e civile.
Noi non ci rassegniamo.
Non accettiamo il fatto che un ragazzo di 28 anni sia morto perchè un tecnico del comune ha sempre fatto in un certo modo e non ha voglia di aggiornarsi, perchè un amministratore è così presuntuoso da non ascoltare i consigli dati a costo zero, perchè lo stato pensa che i cittadini siano troppo vessati e propone lo sconto sulle multe, che tanto i vigili già non fanno.
Non accettiamo che una famiglia sia distrutta perchè siamo in italia e la legge c'è ma non è necessario rispettarla.
Anche se pieni di tristezza continueremo a lottare perchè tutto questo cambi.
Domani sera (venerdì 20) dalle 22 saremo in Piazza Palazzo di Città, di fronte al Municipio per ricordare Gianmatteo e tutte le vittime della strada con una candela, unitevi a noi.
NON è POSSIBILE né UMANO che gli AUTOMOBILISTI non abbiano la CONSAPEVOLEZZA dell'enorme potere DISTRUTTIVO delle loro auto e quindi NON SENTANO la RESPONSABILITà della PROPRIA CONDOTTA
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